Orezzoli di qua (977 mt.) si adagia a mezza costa tra il monte Spinarola (1226 mt.) e il monte Veri (1239 mt.). Fu marchesato dei Malaspina con un avamposto di cui rimangono scarse tracce; ora in rovina la cella monastica sorta alle dipendenze di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, riedificata nel XVIII secolo. La chiesa di S. Pietro del 1930 presenta una facciata in stile gotico-ligure, interno a tre navate con pietra tombale dei Malaspina.
Orezzoli di la o Busego (1020 mt.) è rappresentato da case disposte su terrazze. Ancora visibile un caratteristico capanno, rimanenza di “barchi”, costruzioni di influenza celtica che servivano per custodire la paglia. Del 1927 la chiesa della Madonna di Montallegro con facciata tripartita e interno a tre navate.
(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)
Orezzoli fu antico feudo dei marchesi Malaspina, ricco di storia e di leggenda.
Il primo marchese, che viene nominato negli atti più antichi riguardanti Orezzoli, fu Corrado Malaspina “l’Antico” il capostipite dello Spino Secco. Egli sposò Costanza, figlia dell’Imperatore Federico II, al quale salvò la vita durante una partita di caccia nei pressi di Fornovo in Val di Taro.
Forse si deve a lui la prima stesura degli Statuti Malaspiniani di Val Trebbia, recentemente ritrovati.
I Fieschi e i Doria li adottarono anche loro, in tutto o in parte, nei feudi dove subentrarono ai Malaspina. Cariseto come Orezzoli ha antiche origini. L’imperatore Enrico III, nel 1052, lo concesse con tutte le sue pertinenze al Monastero di San Paolo di Mezzano.
Nel 1164 il feudo venne confermato al marchese Obizzo Malaspina da Federico I Barbarossa.
(Fonte: “Le antiche mulattiere” di Guido Ferretti)
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