Bogli (Ottone)

Il toponimo Bogli (1067 mt.) fa riferimento a un secchio, infatti il paese appare morfologicamente in un catino.
In zona Castello sorgeva un avamposto del XIII secolo, di cui rimangono poche tracce, appartenuto al feudo dei Malaspina e nel 1665 ai Doria.
In posizione sopraelevata nel XII secolo sorgeva la chiesa di San Marziano che, distrutta da una frana, fu riedificata a valle tra il XVI e il XVII secolo, con protiro d’ingresso ed interno a tre navate con decorazioni del XX secolo.
Al centro del paese l’oratorio Renati del XV secolo.
Bogli di Ottone è il paese di origine della famiglia del compositore Arturo Toscanini, nel paese si trova ancora l’edificio dove visse il suo bisnonno. Toscanini è infatti qui il cognome più diffuso.
Ma la vera gloria musicale di Bogli sono i suoi potenti canti, eseguiti in una modalità antica detta appunto bujasca (bogliasca). Famoso esecutore, fra gli altri, ne è stato Attilio Spinetta, detto Cavalli per la sua forza fisica generosamente prestata ai lavori agricoli. Nella bella stagione gli uomini, perlopiù emigrati verso Milano, Pavia e Genova, tornano numerosi in paese e si ritrovano nel circolo “la Svergola”, dove si organizzano belle feste spesso animate dal suono del piffero.

(Fonti: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini e Dove comincia l’Appennino)

Bogli inizialmente fece parte dei feudi malaspiniani. Nel 1665 si trovava fra i possedimenti dei Doria.
Nello stesso anno la chiesa di Bogli, dedicata a San Marziano, fu registrata come parrocchia comprendente le ville di Artana, Pizzonero e Suzzi. Il paese in quel periodo contava 32 famiglie (fuochi).

(Fonte: “Le antiche mulattiere” di Guido Ferretti)

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