Dove si trova
Piazza Matteotti , Pontecurone (Puncrou in dialetto tortonese e oltrepadano) comune della provincia di Alessandria
La torre
La Torre, alta m. 31,32 (m. 27,20 fino alla gronda + m.4,12 di tetto e torretta) ha base quadrata (m. 5,9 x m. 5,9) ed è interamente costruita in mattoni. In origine terminava con tre merli per ogni lato, probabilmente a coda di rondine, poi squadrati quando, a protezione della struttura, sui merli fu appoggiato un tetto, sul quale fu costruita la torretta, destinata ad ospitare la campana, il parafulmine e a fungere da portabandiera (dal XIV al XVI secolo, la prima domenica di maggio veniva issata la bandiera del gualdo nota n.1).
Fin dal Medioevo la campana nella Torre del Palazzo del Comune ebbe molteplici funzioni: da essa partivano i segnali di convocazione delle magistrature, quelli relativi agli esiti delle guerre in corso ed anche quelli per il coprifuoco e gli allarmi in generale. La campana veniva altresì usata nelle ricorrenze solenni, nei festeggiamenti o per dare il benvenuto alle personalità politiche e religiose che facevano visita.
Nella parte più sotterranea e nascosta della Torre c’era la storica prigione del paese: una camera buia e umida, dove per tanti secoli sono stati rinchiusi i malfattori o presunti tali, in attesa della sentenza di un giudice, controllati da due “fanti”, che alloggiavano a poca distanza dalla cella.
Già nel 1600 la Torre era dotata di orologio. Da quando fu collegata meccanicamente all’orologio, la campana della Torre ha sempre scandito le ore della giornata. Negli anni ‘70 del secolo scorso gli orologi divennero quattro, uno per ogni lato..
Cenni storici
Pochi anni prima del Mille (nel 962) Ottone I donò al monastero pavese di San Pietro in Ciel d’Oro alcuni possedimenti tra i quali anche la località Ponte Coironum: è questa la prima testimonianza scritta dell’esistenza di Pontecurone. Nel 1155 Federico Barbarossa discese in Italia, assediò Tortona e, sapendo che la città si sarebbe dovuta arrendere per la sete, si ritirò, in attesa, a Pontecurone che in quel tempo faceva parte del comitato di Tortona. Tortona prima, e Pontecurone poi, furono distrutte e il Barbarossa prima di lasciare queste terre ordinò – secondo una tradizione locale – che in Pontecurone fosse costruito un palazzo imperiale in memoria sua e delle sue vittorie: a questo palazzo apparterrebbe una finestra gotica ancora superstite. Pontecurone è nell’elenco delle località sottratte a Tortona dal Barbarossa e poi restituiti alla città nel 1164. Nel corso del Trecento il borgo venne fortificato dai Visconti e nel 1482 entrò a far parte dei territori degli Sforza per poi passare sotto il controllo di Giacomo Medici. Gli ultimi feudatari furono gli Spinola di Los Balsassos; il feudo di Pontecurone fu quindi venduto nel 1668. Da questo momento in poi la storia di Pontecurone seguì quella del territorio circostante
Informazioni turistiche
Nessuna
Fonti
https://www.ilpaesedidonorione.org/torre-civica-palazzo-municipale/
http://www.vivitortona.it/Scheda.jsp?idR=1798
http://archeocarta.org/pontecurone-al-torre-civica
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