Dove si trova
Vigolzone dista circa 16 km da Piacenza.
Il castello
L’impianto del castello, che unisce le esigenze di una buona difesa alle comodità di una dimora signorile, si sviluppa su pianta rettangolare con due torri disposte agli angoli opposti. La maggiore, a nord-ovest, ha anche funzione di mastio: a base quadrata e ornata da merlatura a coda di rondine, sovrastava di circa 40 metri il ponte levatoio.
Alla fine del XIX secolo i marchesi Pallavicini, proprietari del fortilizio, commissionarono il restauro all’architetto Girbafranti di Piacenza. L’intervento, condotto secondo lo stile neogotico in voga al momento, interessò l’intero complesso ad esclusione del mastio che, ancora oggi, appare nella sua originale forma trecentesca. Tra le integrazioni sul fronte meridionale, emerge il coronamento a merli coperti dal tetto ad imitazione di quello autentico, della torre minore a sud-est.
Dell’imponente costruzione spiccano le due torri di aspetto antico dove si trova l’iscrizione che, dando il benvenuto agli ospiti, riporta notizie sulla fondazione del castello: “MCCCXXX IN. CEPTUM FUIT CA STRUM D.NO BERNARDI ANGUXOLLE SEGNORI (V) U SCIE TUTI GI BEN VEGNU”. Oggi l`iscrizione è il simbolo della locale tradizionale ospitalità.
Cenni storici
La presenza di un castello a Vigolzonum o Vigolizonum pare risalire al 1095, al tempo dell’investitura del vassallo vescovile Lantelmo Gonfalonieri, capitano delle milizie piacentine in Terra Santa.
Il fortilizio venne abbattuto nel 1242 dai corpi armati cremonesi, per ordine di Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II, e fu ricostruito sul lato occidentale del fiume Nure nel 1330 per volontà di Bernardo Anguissola, generale della cavalleria di Galeazzo Visconti e legato da grande amicizia con il poeta Francesco Petrarca. All’identificazione del fondatore e alla data di costruzione si è giunti grazie ad un’iscrizione in pietra, fino a poco tempo fa collocata sulla facciata esterna della torre maggiore ed oggi inserita all’interno del castello.
Nei 1414 gli Anguissola ottennero dall`imperatore Sigismondo l`investitura feudale del castello di Vigolzone insieme a quello di Folignano e alla villa di Albarola. Il castello subì diversi assedi, uno nel 1483 quando venne conquistato da Ludovico il Moro, e uno nel 1521 ad opera del generale Odet de Foix-Lautrec, in occasione di una sanguinosa battaglia che contrappose gli Scotti e i francesi.
Tra le più potenti famiglie ghibelline del piacentino, gli Anguissola dominarono la vita pubblica di queste terre fino al 1806, quando la legislazione napoleonica abolì le giurisdizioni feudali. Carducci, che ebbe modo di visitare l’edificio nel 1888, ne rimase tanto colpito da esprimere la propria ammirazione in brevi versi, che dedicò alla gentildonna Elvira Boselli. Il ramo degli Anguissola di Vigolzone si estinse nel 1936 con Beatrice. Castello e proprietà passarono ai marchesi Monticello Obizzi di Crema e da questi agli attuali proprietari, i marchesi Landi di Chiavenna.
Il poeta Giosuè Carducci visitò il castello nell`autunno del 1888 e dedicò alla piacentina Elvira Boselli le sue impressioni poetiche: “Quando e castella e torri col memore sguardo ricorro e tra le volte vaga lo spirito mio cerco le forme della bellezza umana e trasvolar serene. Soave balen tra le volte fosche passava ieri il tuo viso, Elvira, e a me pareva sul tempo passar trionfante la forma umana, nuova la pia bellezza antica“.
Informazioni turistiche
Attualmente il poderoso fortilizio con l’incantevole parco circostante è adibito ad abitazione.
Fonti
www.emiliaromagna.beniculturali.it – www.comune.vigolzone.pc.it – www.valnure.info
Foto dal sito www.emiliaromagna.beniculturali.it – www.mondimedievali.net – wunnish.altervista.org
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