Castello di Altoè

Dove si trova

Altoè è una frazione del comune di Podenzano, dal quale dista 2 km.

Il castello

Costituito da una struttura muraria in pietra e mattoni, il fortilizio si presenta a pianta rettangolare, particolarmente irregolare. L’irregolarità è dovuta alla posizione dei corpi circostanti: sul lato di sud est, una torre inserita al centro fungeva in origine da ingresso ed era dotata di ponte levatoio, come testimoniano le tracce degli attacchi; sul lato meridionale, un’altra torre fuoriesce dal profilo dell’edificio, assumendo le caratteristiche del Mastio. Nel cortile affaccia un portico a cinque fornici arcuati, con i due laterali tamponati per soddisfare le esigenze residenziali. L’intero apparato architettonico-decorativo è il risultato del restauro ottocentesco, eseguito dall’architetto Angelo Colla, che coordinò anche quello del Castello di Riva a Ponte dell’Olio.

Cenni storici

Alto (località Podenzano) aveva gli antichi toponimi “Al tho” ed “Oto” ai quali successe “Octavum”, per via della sua distanza da Piacenza di otto miglia. Il primo documento che accerta l’esistenza della località è un atto di donazione che il Sigifredo vescovo di Piacenza, fece alla chiesa di Sant’Antonino. Esso riguardava la cessione di un mansione da 144 pertiche.
La località, poco distante dal capoluogo, si trova lungo una strada che congiungeva la città di Piacenza con la Val Nure, a breve distanza da un facile guado.
Il fortilizio venne edificato sulle basi di un precedente insediamento romano, per il quale testimonianza è data da diversi reperti recuperati entro il recinto del castello. Dell’edificazione conosciuta ne è la data ma si ha riscontro della sua esistenza tra il 1385 ed il 1386, quando era di proprietà dei Salimbebe. La famiglia Piccinino (prima con Nicolò e successivamente attraverso i suoi figli) ne prese possesso nel 1440 su concessione del Filippo Maria Visconti duca di Milano. Ferrante Anguissola (poeta dell’Arcadia Trebbiense e diplomatico dei Farnese) diventando Conte di Alto nel 1650 e prese possesso del forte che resterà da allora di proprietà della sua famiglia.
Tra gli ospiti che hanno alloggiato a corte, vi sono stati Antonio membro del Governo Provvisorio nel 1848 e Sanvitale, vescovo di Piacenza.

Informazioni turistiche

Attualmente il complesso fortificato è di proprietà privata con destinazione residenziale

Fonti

www.laprovinciadipiacenza.itwww.emiliaromagna.beniculturali.it
Foto di Andrea Solari (www.preboggion.it) – wunnish.altervista.orgwww.emiliaromagna.beniculturali.it

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