Dove si trova
Monticelli d’Ongina è capoluogo di comune nella provincia di Piacenza, dalla quale dista circa 29 km.
Il castello
Il monumento è uno dei più grandi, oggi presenti nella bassa padana, interamente costruito in mattoni di cotto. Nell’impostazione planimetrica ricalca lo schema classico dei castelli di pianura: a pianta quadrata con quattro corpi di fabbrica uniti ai vertici da altrettante torri rotonde, sporgenti dalla linea delle cortine. Sporgenti sono pure i masti incorporati al centro dei fronti orientale e occidentale. I due masti, sormontati da affreschi con lo stemma dei marchesi Casali, creano il collegamento con l’esterno, ognuno con un ponte ed un ponticello levatoi, di cui ancora si notano gli stalli, in seguito sostituiti con manufatti in muratura. Nell’androne del mastio orientale (accesso principale) affiorano tracce di antichi affreschi, tra cui una Madonna con Bambino del quattrocento. Il cortile interno è rettangolare, circondato da un elegante portico con arcate a tutto sesto, di cui attualmente rimane un solo lato (gli altri portici sono stati occlusi). Le cantine, un tempo utilizzate come scuderie e magazzini di cibarie, oggi ospitano l’Acquario e Museo Etnografico del Po. Strette e ripide scale a chiocciola portano ai camminamenti di ronda che si sviluppano lungo le cortine, sulle torri e masti, e poggiano su beccali in mattoni fra i quali sono innestate le caditoie. Gli appartamenti nobili, posti al primo piano che si raggiunge con un ripido scalone in pietra, conservano alle pareti decorazioni del ‘700 e soffitti con pregevoli affreschi (coevi) con allegorie delle stagioni. Nel salone principale il grande affresco del soffitto rappresenta il trionfo del casato Casali. Una grande e lunga galleria, sopra i portici ancora visibili, collega gli appartamenti nobili con la Cappellina di Corte. Autentico gioiello d’arte, anch’essa al primo piano nel mastio occidentale, la Cappellina racchiude un prezioso ciclo di affreschi del ‘400 dei pittori Bonifacio e Benedetto Bembo. Gli affreschi, rinvenuti nel 1967 nel corso di alcuni lavori, sono stati recuperati e restaurati dal prof. Renato Pasqui. Sono rappresentati cicli dei santi… Al piano superiore del mastio orientale vi è una stanza stretta, un tempo adibita a prigione. Sulle pareti sono ancora visibili i graffiti fatti dai suoi ospiti!
Cenni storici
Monticelli d’Ongina, è anticamente segnalato come Monticellorum De Unghinis, per la conformazione dei primi insediamenti su montagnole circondate da paludi e per la nobile casata cremonese De Unghinis.
Il borgo, menzionato per la prima volta nell’VIII secolo per la sua appartenenza al monastero benedettino di Nonantola, divenne dipendenza dell’episcopato cremonese nei secoli X e XI. Dopo l’istituzione del Comune e l’entrata dei Visconti, fu investito del feudo il marchese Rolando Pallavicino, cui si deve la costruzione del castello, ultimata dal figlio Carlo, vescovo di Lodi. All’edificio, che sorge su un baluardo del XIII secolo, fu successivamente aggiunta la rocca a pianta quadrangolare con ampio fossato e torrioni rotondi agli angoli sopraelevati sulla linea delle cortine, tipologia tipica del piacentino.
Informazioni turistiche
Attualmente il castello ospita l’Acquario e Museo Etnografico del Po con materiali legati alla vita dell’area pianeggiante nei pressi del Po ed ospita spazi espositivi per manifestazioni organizzate dalla Fondazione D’Ars.
Visitabile su prenotazione oppure in orari di apertura delle esposizioni temporanee.
Fonti
http://www.museodelpo.it – www.emiliaromagna.beniculturali.it
Foto dal sito www.emiliaromagna.beniculturali.it – www.comune.alseno.pc.it
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