Dove si trova
Celleri è una frazione di Carpaneto Piacentino, dal quale dista da Piacenza circa 5 km.
Il castello
La struttura architettonica del fortilizio, a pianta quadrata, dotato di ponte levatoio sul lato sud-est e di fossati, conferma la sua funzione di controllo di una interessante rete di comunicazioni (probabilmente di tracciato romano) che collegava la collina piacentina alla Via Emilia. Della pusterla restano intatti e visibili nel muro del torrione d’ingresso gli incastri per le catene. Il castello presenta tre torri angolari quadrate e un bel mastio d’ingresso collegati dai corpi di fabbrica, attualmente alla stessa altezza delle torri angolari. Nel cortile posto all’interno dell’edificio si notano le fondamenta dell’antica torre isolata che, in caso di attacco da parte dei nemici, rappresentava l’ultimo ridotto di difesa e che, per la singolarità, fa pensare ad un altro castello del piacentino, Montechiaro, il cui dongione – isolato e centrale- si presenta ancora oggi nella sua imponenza. Nei muri (per gran parte in sasso e ciottoli di torrente), classica struttura delle costruzioni piacentine databili al XIII secolo, si riscontrano le parti più moderne in laterizio, le vestigia di merli guelfi, finestre, aperture e porticati con arco a tutto sesto, e alcune feritoie nella torre d’angolo a nord-ovest e sul corpo di fabbrica rivolto a nord. Al di là del fossato che circonda il castello, si conserva l’oratorio privato dedicato a San Gaetano, aperto al pubblico; l’edificio è ricordato per la prima volta nelle carte seicentesche, ma è forte di origine più antica. Un altro oratorio esistette fino al secolo scorso all’interno del castello, riservato dai castellani agli ospiti nobili, come risulta dalle carte ecclesiastiche; di esso rimangono vari stucchi e le pareti affrescate secondo il gusto neoclassico
Cenni storici
La mancanza di documenti probanti non permette – sino ad ora- di stabilire la data di costruzione del castello di Cerreto o Cereio, che in un atto del 1385 risulta appartenere a Oberto Landi. Il cronista piacentino Musso lo indica come fortilizio fedele ai Visconti durante le lotte condotte dai guelfi piacentini contro i duchi di Milano. Alla fine del 1400 la Camera Ducale, ad estinzione di un credito che vantava verso Bartolomeo Maria -per certi debiti contratti da Giovan Francesco Landi- avocò a sè una parte del castello, che poi cedette a Galvano e Vergiuso Landi, i quali ottennero l’investitura del feudo, compreso il castello, “come nobile, antico, avuto con ogni giurisdizione…” dal duca Gian Galeazzo Sforza.
Informazioni turistiche
Al momento non abbiamo informazioni su questo castello.
Fonti
pcturismo.liberta.it
Foto dal sitowww.mondimedievali.net
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