Originario di Caldirola, appassionato escursionista, autore di blog, guide e romanzi, innamorato della natura e della montagna, Cristiano Zanardi ha di recente dato alle stampe “A un passo dalla vetta 2- I più affascinanti trekking sull’appennino delle 4 province”, la raccolta di cinquanta escursioni pensate per gli amanti di una nuova e più responsabile forma di turismo: quello lento, ecologico e sostenibile. A lui abbiamo rivolto qualche domanda sui volumi pubblicati, sul territorio della val Borbera e sul progetto che sta portando avanti insieme a Maurizio Carucci e che interessa proprio questo tratto di Appennino.
Nel volume “A un passo dalla vetta 2”, ci sono itinerari in val Borbera? Puoi svelarne alcuni?
«La val Borbera è una delle zone più rappresentate, sotto forma di itinerari, nelle pagine della mia guida e questo dipende sostanzialmente da due fattori: l’enorme patrimonio sentieristico della valle e l’ottima conoscenza del territorio, che frequento da tanti anni e che ormai posso dire di sentire un po’ casa mia, pur essendo originario della vicina val Curone. Oltre a percorsi belli e conosciuti, come la salita al monte Antola dal valico di San Fermo oppure i trekking ai monti Cavalmurone e Carmo, ho inserito in questo volume itinerari meno noti, come le escursioni nelle valli della Liassa e dell’Albirola, un curioso percorso ad anello nelle Strette di Pertuso, la salita al Bric Castellazzo e la traversata da Costa Salata a Rocchetta Ligure. Diciamo che il libro, pur proponendo trekking semplici e adatti a tutti, offre anche spunti per escursioni attraverso sentieri meno battuti o non segnalati e, quindi, riservate ad escursionisti non improvvisati».
Cosa ti ha spinto a realizzare dapprima un volume che raccogliesse le escursioni da effettuare nei territori delle Quattro Province e poi questa seconda pubblicazione?
«Da appassionato di escursionismo, ho sempre avvertito la mancanza di fonti a cui attingere per andare alla scoperta del nostro territorio. Ecco perché, dopo essermi avventurato in molte escursioni, ho deciso di realizzare un sito internet (A un passo dalla vetta) in cui mettere a disposizione di tutti gli amanti dell’appennino il numeroso materiale in mio possesso e, in un certo senso, l’esperienza che nel frattempo avevo acquisito. La decisione di condensare il tutto in una collana di libri serve a raggiungere ancora più persone che, magari, hanno piacere ad avere il supporto di una guida cartacea a cui fare riferimento per conoscere il nostro territorio: ogni volume contiene la descrizione di cinquanta percorsi escursionistici, corredati da informazioni, immagini e una mappa di massima utile ad intuire lo sviluppo dell’itinerario. Possiamo dire che i volumi di A un passo dalla vetta seguono un po’ il solco tracciato dai famosi libri di Andrea Parodi, pur essendo più spiccatamente dedicati alle nostre zone (val Borbera, val Curone, valle Staffora, valle Scrivia, val Trebbia)».
C’è un’escursione che ti sta più a cuore delle altre, alla quale ti senti maggiormente legato?
«Ogni escursione, a modo suo, è bella e affascinante, magari semplicemente perché ad essa sono legati piacevoli ricordi o perché l’abbiamo vissuta in un particolare momento della nostra vita. È difficile prendere una decisione: non riesco a rimanere indifferente al fascino del sentiero 260 per la Croce degli Alpini, che riconosco essere uno dei più belli della val Borbera, così come non posso non ammettere quanto sia piacevole assistere ad un tramonto percorrendo la dorsale del Monte Ebro. Ma, se proprio devo sceglierne una, dico Reneuzzi e il sentiero dei Villaggi di Pietra: tutto è partito da lì, compresa la mia voglia di mettermi in gioco scrivendo i primi libri dedicati ai paesi abbandonati del nostro appennino. Ancora adesso, pur concentrandomi maggiormente su altri aspetti, quando presento i miei libri si finisce sempre, inevitabilmente, a parlare di Reneuzzi, della storia di Davide (l’ultimo abitante della borgata, a cui è dedicato il romanzo Il paese silenzioso) e degli altri paesi fantasma nascosti tra le pieghe delle nostre montagne».
Dove si possono acquistare i tuoi libri?
«I libri si possono acquistare durante le presentazioni o in occasione di determinati eventi ai quali partecipo come espositore e che segnalo sul sito internet o sulla pagina Facebook. Mi appoggio inoltre ad alcuni rivenditori del territorio delle quattro province, presso i quali sono disponibili i miei volumi: tra questi, si possono segnalare le cartolerie Joker (Novi Ligure), La Piazzetta (Arquata Scrivia), Il quadrifoglio (Cantalupo Ligure), ma anche i ristoranti Ponte (Montaldo di Cosola) e Capanne di Cosola. L’acquisto può anche essere effettuato on line su Amazon».
In cosa consiste il progetto “Camminare in val Borbera”, come si articola?
«Camminare in val Borbera nasce dall’amicizia con Maurizio Carucci – frontman del gruppo genovese Ex-Otago e contadino a Cascina Barbàn – a cui mi accomuna una profonda passione per la montagna e per il territorio della val Borbera. Partendo dalle nostre rispettive esperienze, abbiamo deciso di utilizzare lo strumento dei social network (Camminare in val Borbera su Facebook e Instagram), per pubblicare proposte di trekking sui sentieri della valle, allo scopo di diffondere sempre di più questa cultura del turismo lento, ecologico e rispettoso del territorio e dei suoi ritmi. In questo senso, siamo stati ben felici di patrocinare iniziative come quelle della recente camminata naturalistica del 2 giugno per il riconoscimento degli alberi (organizzata dall’associazione Oltre le Strette), l’ultima edizione del Festival Boscadrà dedicata al tema del camminare o come l’interessante progetto di Cammino Sociale in val Borbera ideato da Giacomo d’Alessandro. Sono tutti temi attorno ai quali c’è molto interesse e crediamo sia giusto approfondirli, offrendo spunti che possano far conoscere la val Borbera e valorizzarla dal punto di vista turistico ed escursionistico».
Lucia Camussi – l.camussi@ilnovese.info
http://www.alessandrianews.it (26/06/2018)
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