Era un gioiello di cui si ignorava il valore il crocifisso ligneo conservato nella chiesa di Cerreto Ratti, frazione di Borghetto Borbera. A scoprire che il crocifisso custodito a Santo Stefano ha almeno mezzo millennio di storia alle spalle sono stati i restauratori alessandrini Michele Martella e Stefania Pietroniro, cui all’inizio dell’estate il parroco don Fulvio Berti ha affidato il manufatto per la sistemazione.
«Il crocifisso era stato ridipinto nei primi del Novecento – spiega Michele Martella – Ed eseguendo alcune analisi stratigrafiche abbiamo scoperto che al di sotto si trovava uno strato risalente all’inizio dell’Ottocento. Ancora sotto, uno settecentesco». Ma la vera scoperta arriva quando i restauratori si rendono conto che dopo questi tre strati c’è l’opera originale, databile tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
Nel corso dei secoli, il crocifisso era stato modificato in maniera piuttosto decisa: «Era stato completamente riammannito, in pratica l’avevano rigessato rendendolo più “corposo” rispetto a quello originale. Anche il perizoma è stato rifatto nell’Ottocento, al di sotto si trova quello originale. La corona di spine è realizzata con corda intrecciata ed elementi in legno».
La scoperta sarà presentata ufficialmente domenica 17 dicembre, alle 21.00, presso il museo diocesano di Tortona, alla presenza dei due restauratori, del sindaco di Borghetto Enrico Bussalino, del parroco e di Valeria Moratti della Soprintendenza dei beni artistici e architettonici, incaricata di seguire i lavori. Prima di tornare a Cerreto, dove sarà custodito in parrocchia e protetto da appositi sistemi d’allarme, il crocifisso dovrà però ancora subire un processo di restauro, che dovrebbe terminare nella primavera del 2018.
Elio Defrani
http://novionline.alessandrianews.it (9/12/2017)
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