Più che semplici foto sono veri e propri capolavori. Sono le immagini che corredano il libro Valtrebbia di Gabriele Balordi, inserito nei circuiti di Valtrebbiaexperience.com e presentato l’altro giorno alla libreria Feltrinelli di Piacenza, che illustra itinerari alla scoperta della valle, con testo a fronte in inglese per i turisti e gli appassionati provenienti dall’estero. Edito e distribuito da Giovanni Marchesi Editore, presenta una raccolta di scatti negli ultimi due anni: offre cosi, soprattutto in vista di Expo 2015, sia una guida per chi vuole fotografare i bellissimi paesaggi della vallata dove vive l’autore, sia una mappa per chi è alla ricerca di scenari suggestivi, da Rivergaro a Ottone.
Si tratta – come ha spiegato Balordi intervistato da Gianluca Sgambuzzi – di percorsi affascinanti, raggiungibili in auto ma anche in moto, ad eccezione del monte Lesima, lungo strade che si diramano dall’arteria principale, la Statale 45, oggetto in questi giorni di un dibattito dai toni accesi per le sue cattive condizioni, che difficilmente si conciliano con la vocazione turistica della vallata, resa evidente dai colori e dalle inquadrature di Balordi, che ha utilizzato – riportiamo questa informazione per gli appassionati – un obiettivo da 16-35 millimetri, uno da 24-70 e uno da 70-200. Ha scattato foto all’alba, al tramonto, ma anche durante un temporale.
L’autore ha iniziato a fotografare a 12 anni: “Vivo da quasi quindici anni in Valtrebbia, in una posizione privilegiata – dice -. Basta guardare fuori dalla finestra per capire quando è ora di uscire a scattare. E da queste parti capita spesso. La mia “missione” è stata quella di valorizzare la terra che mi ha adottato, perché la Valtrebbia è un territorio unico e affascinante e merita molto di più, di essere conosciuta, visitata, apprezzata e rispettata. Questo libro, insieme alla pubblicazione del sito valtrebbiaexperience.com, e la prima di una serie di iniziative mirate al raggiungimento di questo obiettivo».
Elisa Malacalza
(Articolo tratto dal N° 12 del 26/03/2015 del settimanale “La Trebbia”)
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