Dal bivio di Valsigiara, (statale 45), si sale per 11 chilometri e si arriva a Zerba solcando in parte la Val Boreca. Zerba è il Comune più piccolo dell’Emilia Romagna, kmq 25,1, abitanti 94 istat del 1-1-2011, oggi il saldo è di 92 abitanti per la maggior parte anziani. La sede comunale è ubicata a quota 775 mt. Mentre la chiesa parrocchiale (San Michele Arcangelo), si trova a quota 927. I centri che dipendono dal Comune sono le frazioni di: Cerreto, Samboneto , Vesimo e Pey.
Salendo la tortuosa strada per Zerba si trova la natura selvaggia, il verde profondo dei monti che circondano la valle con le cime più alte dell’Appennino Ligure Emiliano, un profondo senso di devozione e di tranquillità. Non c’è lo smog, delle città, non si sentono i rumori dei Tir, non transitano, i bisonti della strada. La ricca toponomastica ci suggerisce il nostro passato ricordando usi e costumi di un tempo, una cultura montanara, ma formata da gente intelligente e lavoratori incalliti. I toponomi vogliono che a Zerba ci sia passato il generale cartaginese Annibale dopo la battaglia vinta contro i romani sul Trebbia a Rivalta nel 218 a. C. e conserva ancora una strada (mulattiera) detta di “Annibale”, lo hanno pubblicato scrittori di fama, testimonianze, sono tante compresi il nome di tanti paesi. Nel 1954 nei dintorni di Zerba venne alla luce una spada, usata dai i Galli allora alleati dei Liguri contro i Romani. Poi la storia si perde e si riprende nel 1361. Proviamo per una piccola sintesi: I due castelli di Zerba e di Pey vennero ceduti ai Galeazzo Visconti, nel 1384 ai fratelli di Galeazzo Porri, nel 1404 i feudi ritornarono ai Malaspina il cui ultimo discendente scomparve verso la metà del secolo scorso.
Dopo i cenni storici e la panoramica della Val Boreca, ascoltiamo anche gli addetti ai “lavori” dei nostri giorni. Il sindaco Claudia Borrè, il tecnico comunale, Gaetano Marci e l’impiegata Sonia Maggi. II sindaco Claudia Borrè ci ha riferito: ” I recenti sviluppi e le riforme in atto, non sono confortanti, ma noi aspettiamo le disposizioni dalle autorità competenti per le decisioni che sono di loro competenza, -continua la Borrè – per quanto riguarda la nostra gestione, le difficoltà sono tante soprattutto quando non ci sono risorse. Per questa stagione, il tempo è bello non c’è la neve non piove, non ci sono smottamenti, non rotolano le pietre sulle strade comunali, ma quando si rompe il tempo è evidente in montagna nascono le difficoltà. Per la sanità abbiamo il medico che a richiesta viene subito, per la viabilità non abbiamo problemi. Conclude – non sembra che ci siano problemi, dato l’esiguo numero di abitanti, ma è un territorio vasto ed è tutta montagna. Il cittadino di montagna non chiede miracoli: solo la strada che sia sempre aperta, l’assistenza medica, e l’Ufficio Postale per riscuotere la pensione. Infine – questa estate abbiamo avuto una buona adesione di villeggianti, solo che è durata poco, la stagione si accorcia sempre di più, al massimo 12-15 giorni.”
Dopo il sindaco, chiediamo al geometra Gaetano Marci, tecnico del Comune di Marsaglia, Cerignale e di Zerba. Oggi è il turno è di Zerba. Ci ha riferito : “Noi facciamo del tutto per curare il territorio, ma mancano le forze nuove i giovani, non c’è il cambio, la generazione non viene sostituita, venendo a mancare i giovani manca la forza viva. Una volta c’erano aziende agricole, allevamenti di bestiame, oggi queste attività sono scomparse. Si assiste il lento, ma inesorabile abbandono della montagna.
Un sentito grazie all’impiegata Sonia Maggi e al tecnico geometra Gaetano Marci, che, con il sindaco Claudia Borrè, hanno sempre dato la loro disponibilità ad informare, del loro operato, sia i cittadini da loro amministrati e agli organi di stampa.
I dati storici ci sono stati forniti dalla biblioteca comunale (archivio) di Bobbio.
Giorgio Guasti
(Articolo tratto dal N° 2 del 12/01/2012 del settimanale “La Trebbia”)
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