Reneuzzi è un paesino posto alle pendici del monte Antola, a circa mille metri di altitudine nella valle dei Campassi, raggiungibile da una antica e, a tratti quasi scomparsa, scomoda mulattiera che lo collega al paese di Vegni attraversando gli antichi abitati di Casoni e Ferrazza. Completamente abbandonato dal 1961 il piccolo villaggio presenta ancora oggi, attraverso i muri delle case diroccate, ormai invase dalle spine e dai rovi, la tipica struttura del paesino montano valborberino. Sono ancora presenti il suggestivo cimitero e la chiesa con il piccolo campanile.. Le numerose abitazioni sono quasi totalmente crollate e sono prive di copertura mentre poche risultano essere ancora discretamente conservate. La cosa maggiormente interessante di Reneuzzi è. comunque la leggenda che vi gravita attorno. Secondo quanto si racconta infatti vi fu una tragedia d’amore che sconvolse le poche famiglie che vi risiedevano e le cui conseguenze portarono all’abbandono totale del piccolo paese da parte dei suoi ultimi abitanti. Siamo alla fine degli anni cinquanta, la guerra è finita da pochi anni e come tutti sanno in Val Borbera la popolazione se l’è vista brutta. La zona della valle dei Campassi, dove si trova appunto il paesino di Reneuzzi, è rimasta comunque discretamente tranquilla, grazie al suo isolamento geografico e dalla quasi totale assenza di vie di comunicazione percorribili comodamente verso i principali centri della valle, Non sono quindi arrivati i grandi rastrellamenti e la zona veniva usata dai partigiani principalmente come retrovia e per ricevere gli aviolanci alleati. Solo verso la fine della guerra è diventata punto di raccolta per i prigionieri tedeschi e fascisti rastrellati a fondo valle. Nel paese comunque, dopo il 1945, risiedono cinque o sei famiglie, tanti si sono trasferiti più a valle o sono andari a cercar lavoro e fortuna a Genova o in America, parecchi sfollati hanno fatto ritorno alle loro case d’origine. Sul finire degli anni cinquanta comunque, una giovane coppia, forse l’unica ancora in età per poter avere figli, risiede ancora a Reneuzzi. I due non sono ancora sposati e la ragazza fa sapere al compagno di aver preso la decisione di lasciarlo e abbandonare il paese per andare a cercare lavoro a fondo valle. Il ragazzo a questa notizia reagisce malissimo; rapisce la fidanzata e la porta nei boschi di castagno che attorniano il paese.- Gli altri abitanti, allarmati dal comportamento dell’uomo e preoccupati per il prolungarsi dell’assenza della coppia, corrono a cercarli. Viene trovata solo la ragazza, morta nel bosco, forse uccisa con un colpo di roncola. Del fidanzato non vi sono tracce. Sarà un cacciatore, pochi giorni più tardi, a trovarne il corpo ormai privo di vita, morto suicida. Dopo questo episodio il paese viene abbandonato dagli ultimi abitanti, alcuni si trasferiscono a Vegni e altri si disperdono nei maggiori centri della valle. La ragazza viene seppellita a quanto pare nel proprio paese di origine, che secondo la leggenda dovrebbe essere Vegni. Il corpo del compagno, morto suicida, viene invece tumulato nel cimitero di Reneuzzi e ancora oggi dovrebbe essere possibile riconoscerne la sepoltura in quanto indicata come ultima in ordine cronologico rispetto alle altre. Di particolare interesse il motivo per cui il paese venne abbandonato: a quanto si dice infatti lo spirito del morto suicida si sarebbe manifestato più volte spaventando gli altri abitanti e persuadendoli a lasciare quel posto maledetto. Probabilmente il paese, come molti altri in zone impervie di montagna, aveva la sorte segnata, a causa della scomodità delle vie di comunicazione e dal fatto che non fosse servito dalla corrente elettrica e da strade carrabili e, fantasma o non fantasma, sarebbe stato comunque abbandonato.
(f.m.)
(Articolo tratto da Panorama di Novi del 12/10/2007) (Fotografia di Giacomo Turco)
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